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  • Immagine del redattoreDavide Ferraris

La Basilica della Maddalena  di Novi Ligure

Aggiornamento: 13 mar 2020



 

Il centro storico di Novi Ligure custodisce gelosamente un piccolo scrigno di arte e storia noto come

Oratorio della Maddalena.

Edificato originariamente dalla Compagnia dei Disciplinati e ricostruito probabilmente verso la fine del XVI secolo, l’edificio venne completato da alcuni interventi decorativi nel corso del XVIII secolo.

L’aspetto esteriore della chiesa, molto semplice, non lascia presagire nulla dei meravigliosi tesori custoditi al suo interno.

Una volta varcato l’ingresso, il visitatore viene però travolto dallo stupore nel constatare che, nell’abside, è collocata una monumentale composizione raffigurante la Crocifissione sul Monte Calvario.


Questo complesso, che richiama i Sacri Monti, è composto da una ventina di sculture a grandezza naturale, in legno di ulivo dipinto e parzialmente dorato, realizzate tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo.

Osservando con attenzione la sacra rappresentazione possiamo notare come le sculture siano suddivise in vari gruppi: se il centro è occupato dalla Crocifissione (con Maria e San Giovanni), ai lati vediamo il gruppo delle tre Marie (a sinistra) e i quattro soldati che si contendono ai dadi la tunica di Cristo (a destra); la composizione è completata ed arricchita da altre figure tra le quali possiamo riconoscere i sacerdoti, una madre con bambino, due soldati a cavallo e i guerrieri (riconoscibili per la mazza e la spugna imbevuta di aceto).


Questo imponente complesso scultoreo era anticamente protagonista di un rito particolare e molto suggestivo.

Sappiamo, infatti, che durante il Venerdì Santo il Calvario veniva collegato a terra da due scale lignee mobili che permettevano al sacerdote di deporre dalla croce la scultura di Cristo e di riporla, grazie al fatto che è dotata di arti mobili, nella nicchia al di sopra dell’altare maggiore.

In questo punto è collocato un secondo complesso scultoreo che raffigura il Compianto sul Cristo morto.

A differenza delle opere relative alla Crocifissione, queste ultime sono realizzate in terracotta policroma e colpiscono il visitatore per la drammaticità dei volti e la forza dei gesti con cui viene espresso il dolore per la morte del Redentore.

Il trascorrere del tempo ha purtroppo portato ad accantonare questo suggestivo rito: la scultura lignea di Cristo con gli arti mobili è stata riposta stabilmente nella nicchia, mentre sulla croce è stato posizionato un Crocifisso probabilmente processionale.

Prima di uscire dall’oratorio vi consigliamo di fermarvi ad osservare l’altare di sinistra.

Nell’urna posta sopra l’altare è infatti custodito il corpo del martire Prospero che i membri della confraternita riuscirono a portare a Novi da Roma, dove si erano recati in occasione del Giubileo del 1750.

Nel 1757 il santo fu proclamato copatrono della città e, da allora, è stato sempre esposto nell’oratorio alla devozione dei fedeli.

 


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