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Immagine del redattoreDavide Ferraris

La chiesa di Santa Maria di Castello di Alessandria


 

La chiesa di Santa Maria di Castello è uno dei monumenti più importanti, imponenti ed antichi di Alessandria.

Basti pensare che la prima edificazione della struttura (che deve il suo nome alla presenza di una fortificazione) è antecedente al 1168, anno di fondazione della città.

L’edificio, così come lo vediamo oggi, deve il suo aspetto ad una serie di lavori avviati nel 1486 dai Canonici Lateranensi che subentrarono ai Canonici di Santa Croce di Mortara nel 1470.

La chiesa, consacrata ufficialmente il 15 gennaio 1545, è un esempio di tardo gotico lombardo e nasconde, sotto l’attuale pavimentazione, due chiese preromaniche risalenti al VIII e X-XI secolo.

L’interno è diviso in tre navate con dodici cappelle laterali ornate da numerose opere d’arte.

Si segnalano, solo per fare qualche esempio: il crocifisso del XVIII secolo, la tela raffigurante Cristo giudicato nel Sinedrio (della metà del XVII secolo), la tela con Cristo deposto dagli angeli (opera di Luca Cambiaso), la tela con la Madonna con Gesù Bambino e S. Onofrio (realizzata da Raffaele Angelo Soleri), la tela raffigurante la Madonna col Bambino, Giovanni Battista e due vescovi e, soprattutto, un commovente e straordinariamente espressivo gruppo in terracotta raffigurante il Compianto sul Cristo morto.

Accanto alla chiesa è visibile un grande chioso che faceva originariamente parte del monastero, oggi di proprietà demaniale, e dal quale si può accedere ad un ostello.

A pochi passi da Santa Maria di Castello, si segnala infine la presenza della piccola chiesa intitolata alla Madonna del Monserrato.

L’edificio fu realizzato per volontà del capitano spagnolo Matheo Otanez, che governò la città dal 1625 al 1627, ed è l’unica struttura, tra quelle erette durante la dominazione spagnola, ad essere giunta fino a noi.

Al suo interno custodisce una statua della Madonna nera attribuita ad un artista spagnolo del XVII secolo.

 


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